Costellazione della Lince

 

Citazione tratta da “Biblioteca” di Apollodoro – I, 9

Quando la nave fu pronta, Giasone consultò l'oracolo, e il dio gli ordinò di imbarcarsi insieme agli uomini più valorosi di tutta la Grecia. Ecco il nome di tutti quelli che si riunirono per partecipare alla spedizione: Tifi, figlio di Agnio, che tenne il timone della nave; Orfeo, figlio di Eagro; Zete e Calaide, figli di Borea; Castore e Polluce, figli di Zeus; Telamone e Peleo, figli di Eaco; Eracle, figlio di Zeus; Teseo, figlio di Egeo; Ida e Linceo, figli di Afareo;…

 

 

Citazione tratta da “Medea” di Seneca – vv. 231/232

Linceo vede con la stessa acuta vista anche

Le cose più remote al di là del Ponto.

 

 

Citazione tratta da “Miti” di Igino – 14

Linceo e Ida, figli di Afareo e Arena, figlia di Ebalo, messeni del Peloponneso. Di loro si racconta che Linceo riusciva a scorgere persino le cose nascoste sottoterra e che non esisteva nebbia che potesse ostacolarlo.

Altri dicono che nessuno potesse scorgere Linceo durante la notte. Si diceva anche che egli riuscisse a vedere sottoterra perché sapeva riconoscere le vene aurifere e quando vi discendeva e mostrava poi immediatamente l'oro fece nascere la fama che potesse vedere anche sottoterra.

 

 

Citazione tratta da “Miti” di Igino – 80

Ida e Linceo, figli di Afareo di Messene, erano fidanzati con Febe e Ilaria, figlie di Leucippo; ma poiché si trattava di fanciulle bellissime – Febe era sacerdotessa di Minerva e Ilaria di Diana – Castore e Polluce se ne innamorarono e le rapirono. Ida e Linceo, avendo perso così le fidanzate, presero le armi per cercare di recuperarle. Castore uccise Linceo in combattimento; alla morte del fratello, Ida rinunciò alla lotta e alla fidanzata e cominciò a dargli sepoltura. Mentre stava collocando le spoglie del fratello sulla pira, Castore intervenne per impedirgli di innalzare il monumento funebre, dicendo che aveva vinto Linceo troppo facilmente, come se fosse stato una donna. A queste parole, Ida montò in collera e trafisse l'inguine di Castore con la spada di cui era ginto. Altri dicono che mentre stava innalzando la pira la fece crollare addosso a Castore, uccidendolo. Quando Polluce fu informato dell'accaduto, accorse e vinse Ida a singolar tenzone; poi recuperò il cadavere del fratello e lo seppellì. Ora, Polluce aveva ricevuto da Giove una stella che a Castore non era stata concessa, in quanto Giove diceva che quest'ultimo e Clitennestra erano nati dal seme di Tindaro, mentre Polluce ed Elena erano figli suoi; Polluce allora supplicò che gli venisse concesso di dividere il suo dono con il fratello, e lo ottenne: per questo si dice «redento da alterna morte».

Variazioni sul tempo | Chi siamo | Contattaci | webmaster Valentina Santopaolo