Costellazione del Capricorno

 

Citazione tratta da "L'arte d'amare" di Ovidio - I, vv. 407/408

Il triste inverno incombe con le Pleiadi,

s'immerge mollemente il Capricorno

dentro l'acqua del mare.

 

 

Citazione tratta da Eratostene, Catasterismi XXVII (fragmenta) (trad. Fiorina Caputo)

Capricornus

"Capricorus hic similitudinem Aegipanos habet. Ab eo enim est factus. Habet posteriorem partem piscis, sed priorem capri cornua habentis. hunc honorem adsecutus dicitur , quod cum Iove esset nutritus. Epimenides dicit, in Ida utrosque nutritos et ad Titanorum bellum cum Iove profectum. Victorque Iupiter astris eum intulit qod eius opera dei armati essent, item matrem eius capram. Et quod cochlon 141 invenisset mari, ideo piscis cauda esse notatum."

 

Questo Capricorno ha una similitudine con Egipane 142. Come lui infatti è fatto. Ha la parte posteriore di pesce, ma la parte anteriore ha le corna di capra, questo si dice avere gloria essendo stato nutrito con Giove. Epimenide 143 dice che entrambi furono nutriti sul monte Ida e che fu utile a Giove nella guerra ai Titani. Giove, vincitore, lo collocò negli astri poiché gli dèi vennero incitati dal suo impegno, nello stesso modo la capra madre di lui. Il quale ottenne in mare la coda, per questo motivo fu segnalato con la coda di pesce

 

 

Citazione tratta da "Aspirazioni di un poeta" di Anacreonte, trad. Perrotta

Il corno d'Amaltea

io non vorrei,

né regnare a Tartasso

centocinquant'anni.

 

 

Citazione tratta da "I Fenomeni ed i Pronostici" di Arato - vv. 432/454

Questi sorge un po' dietro al Capricorno,

il quale, appunto, gli sta innanzi e giace

un po' più sotto, proprio dove ruota

la potenza del Sole. Non avvenga

che tu in quel mese affronti il mare aperto

sfidando i flutti: non percorreresti

lunghe distanze con la luce diurna,

chè il dì trascorre assai rapidamente.

Colto dallo spavento nella notte,

molto urleresti e tuttavia l'Aurora

non ti si appresserebbe. Gli astri irrompono

violenti in quel periodo, quando il Sole

si muove assieme al Capricorno; allora

l'intirizzito navigante sente

più aspro il gelo che da Zeus discende.

Da allora tuttavia, per tutto l'anno,

il mare ferve sotto le carene;

e noi, simili a folaghe marine,

spesso sediam scrutando intorno il mare

dalle navi, rivolti verso i lidi;

però questi si bagnano nell'onda

a una distanza ancora grande, e piccolo

è il legno che dall'Ade ci difende.

 

 

Citazione tratta da "Biblioteca" di Apollodoro - II, 7, 5

Dopo aver sposato Deianira, Eracle restituì a Acheloo il suo corno, ed ebbe in cambio quello di Amaltea. Amaltea era figlia di Emonio, e possedeva un corno di toro che, secondo Ferecide, aveva la facoltà di produrre in abbondanza qualunque cibo o bevanda si desiderasse.

 

 

Citazione tratta da "Astronomia" di Igino - II, 28 (trad. Angela Maria Zavaglia)

La sua immagine somiglia a quella di Egipane 144. Giove, cresciuto con lui, volle porlo al cielo, come la capra sua nutrice, di cui abbiamo parlato precedentemente. Anche secondo la leggenda, durante l'offensiva di Giove contro i Titani, fu il primo ad ispirare ai nemici la paura che viene chiamata panico, secondo i racconti di Eratostene. È anche per questa ragione che la parte inferiore del suo corpo ha la forma di pesce e perché lanciò sui nemici delle conche a mò di pietre. Secondo i sacerdoti egiziani ed alcuni poeti, una grande riunione di dèi in Egitto era stata segnata dall'arrivo improvviso di Tifone, gigante tra i più violenti e soprattutto nemico degli dèi. Presi dallo spavento, presero sembianze delle più diverse; Mercurio divenne un ibis, Apollo l'uccello della Tracia, come lo si chiama; Diana prese le sembianze di una gatta. Per queste ragioni si dice che gli Egiziani, non permettono di maltrattare queste specie, perché rappresentano per essi figure divine. Allo stesso tempo, si dice, che Pan si gettò nel fiume e diede alla parte posteriore del suo corpo la forma di un pesce, al resto quella di un caprone e così sfuggì a Tifone. Giove ammirando così la sua strategia, fissò la sua immagine tra le costellazioni.

 

 

Citazione tratta da "Miti" di Igino - 196

Poiché gli dèi in Egitto temevano Tifone per le sue enormi dimensioni, Pan li istigò a trasformarsi in belve feroci, per ingannarlo più facilmente; in seguito Giove lo uccise con un fulmine. Per volontà degli dèi, che grazie al suo consiglio avevano evitato la violenza di Tifone, Pan fu annoverato fra le stelle; e poiché a quei tempi si era mutato in capra, fu chiamato Egocero - quello che noi chiamiamo Capricorno.

 

 

Note

141 Cocleam aut cauclam= caudam (coda, estremità) (Igino)

142 Dio greco rappresentato con forma di capra (Igino)

143 Indovino cretese.

144 Pan o Egipane, dio pastorale dell'Arcadia, figlio di Zeus.

 

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