Queste le sedi, dunque, così ripartite nella vastità dell'etere,
delle costellazioni che sfilano lungo tutta la volta celeste.
Tu però non aspettarti figure simili a quelle corporee,
che ciascun membro ne rifulga con pari intensità,
e non abbia menomazioni né qualche parte scompaia priva di luce.
Non potrebbe il cosmo sopportare un fiammeggiare di tale portata
se tutte le costellazioni ardessero nella completezza dei loro corpi.
Quanto ha sottratto alle fiamme è risparmio per la natura, altrimenti
destinata a soccombere al peso, limitatasi appena a disgiungere
le forme e a mostrarne con stelle determinanti i profili celesti.
Una linea disegna le sagome, e vi si susseguono punti
di fuoco a punti di fuoco; il dentro va ricavato per induzione dal perimetro
e il retro dalla superficie: basta che non si celino per intero.
Allora soprattutto quando sarà piena la luna, a metà delle fasi,
splendono per il cielo le luci che contano: si nasconde tutta
la folla delle stelle, fuggono gli astri che non hanno nome.”

 

Manilio, “Il poema degli astri” (Astronomica) - I vv. 456/471

 

Laboratorio osservativo

Quando affermiamo che una costellazione è di “riferimento” durante una determinata stagione osservativa dobbiamo chiarire cosa intendiamo. Prima di tutto è in relazione con la circostanza che essa è più facilmente distinguibile in quella stagione, e domina visivamente il cielo per buona parte della notte.

Si utilizzano delle costellazioni come riferimenti perché, a partire da esse, con delle opportune operazioni, si individueranno stelle ed altre costellazioni.

Nel corso dell'anno queste figure immaginarie, che a sera si trovano nella parte Est del cielo, si sposteranno via via, fino a sorgere, appena si fa buio, anche nel centro o addirittura ad occidente. Ovviamente una costellazione è di riferimento quando occupa una posizione nell'emisfero destro del cielo, perché quando sorge ad occidente resta troppo poco tempo visibile per poter essere utilizzata come riferimento - dove il luogo di questo “sorgere” è individuato dalla regione del cielo in cui si trova la costellazione o l'astro nel momento in cui fa buio e noi l'intravediamo per la prima volta.

 

La costellazione di riferimento nel cielo dell'ultimo autunno e dell'inverno è Orione, la cui figura è formata da numerose stelle; quelle principali sono: Betelgeuse; Bellatrix; Rigel e Saiph 7. Gli antichi immaginavano di distinguerne le spalle, le gambe e la cintura di un cacciatore. In realtà, la costellazione è molto più ricca e nelle notti chiare si riesce a scorgere anche il pugnale ed una specie di arco formati da altre stelle meno brillanti.

Purtroppo, per via dell'inquinamento luminoso nei pressi degli agglomerati cittadini, queste ultime non si scorgono quasi mai. La cintura è importante perché, se si considera che le tre stelle allineate funzionano come fossero una retta, si ottiene una direzione da seguire ed esse a Sud indicano Sirio, la stella più brillante nel nostro emisfero. Sopra la costellazione del Cane Maggiore si può osservare la costellazione del Cane Minore, che ha come stella principale Procione, che in greco significa “prima del cane” perché si manifesta prima di Sirio; Procione è facilmente individuabile nella direzione che da Bellatrix va a Betelgeuse. Queste due stelle con Betelgeuse, formano il grande “triangolo invernale" 8.

Prolungando la cintura verso Nord si trova Aldebaran , che in arabo significa “occhio del Toro”; essa fa parte della costellazione del Toro , importante perché nella civiltà egizia quando il Sole era all'equinozio di primavera entrava, appunto, in questa costellazione. Assai vicino a questa costellazioni si possono osservare due chiazze chiare le Iadi 9 e, a poca distanza, le Pleiadi 10, due bellissimi ammassi stellari.

Scrutati con un telescopio si scopre che le due macchie lattiginose sono composte, in realtà, da molte stelle; e del resto una buona acuità visiva permette all'osservatore di distinguere, ad esempio, almeno sette stelle nelle Pleiadi, di cui Alcione è quella più luminosa.

Prima del Toro possiamo osservare l' Ariete, una debole costellazione collocata nella fascia dello Zodiaco.

Utilizzando ancora Orione e collegando idealmente con una retta Rigel e Bellatrix, puntando verso Nord, si può individuare anche Capella, della costellazione dell' Auriga.

Congiungendo, invece, Rigel e Betelgeuse e continuando verso lo Zenith si giunge a Polluce e Castore , della costellazione dei Gemelli .

 

Durante la primavera e l'estate la costellazione di riferimento è l'asterisma del Grande Carro nell' Orsa Maggiore. Per individuare la stella Polare si utilizzano le due stelle puntatrici che sono poste lontano dal timone; da Merak a Dubhe, prolungando idealmente la distanza per cinque volte si giunge nelle immediate vicinanze della Polare. Da qui, possiamo facilmente individuare Cassiopea , che ha la forma di una W rovesciata; prossimo a questa, come vuole il mito, troviamo Cefeo. A Sud-Est di Cassiopea scorgiamo Perseo, con la bellissima Algol una stella doppia ad eclissi; accanto appare Andromeda, legata alla costellazione di Pegaso, facilmente riconoscibile quest'ultima dalle quattro stelle che formano un Grande Quadrato .

Considerando le altre due stelle del Grande Carro, poste subito dopo le Puntatrici, procedendo nella direzione contraria alla Polare si forma una linea immaginaria che incontra la costellazione del Leone con le due stelle principali Regolo e Denebola . Seguendo, invece, la curvatura del timone si potrà scorgere la stella Arturo, della costellazione del Boote e sotto essa Spica della Vergine .

Fra il Grande e il Piccolo Carro si snoda la sinuosa costellazione del Drago, con la famosa Thuban, posta tra la doppia ottica del Grande Carro e Kochab, la stella più luminosa del Piccolo Carro.

Nei pressi del Drago, è facilmente riconoscibile Ercole, ad Ovest del quale si nota la Corona Boreale , con al centro la splendente Gemma.

Ben visibile nel cielo estivo è inoltre la costellazione del Cigno con Deneb , vicino ad essa notiano la stella Vega, della piccola costellazione della Lira, ed Altair, dell' Aquila .

Queste tre stelle risultano importanti perché formano il cosiddetto “ triangolo estivo 11.

In estate inoltrata, a Sud, si può scorgere una inconfondibile stella, Fomalhaut , compresa nella costellazione del Pesce Australe .

 

 

Note

7 Il significato dei nomi è riportato nella trattazione della costellazione di Orione: Il ciclo di Orione.

8 Vedi Il ciclo dell'Orsa.

9 Dal greco “stelle della pioggia”.

10 Significa “Chioma”.

11 Vedi Il ciclo di Orione.

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