Costellazione dei Pesci

 

Citazione tratta da “I Fasti” di Ovidio – II vv. 459/472

Si narra che tu e tuo fratello – giacché risplendete costellazioni

congiunte – abbiate portato sulle spalle due divinità.

Un giorno Afrodite fuggendo il terribile Tifone, nel tempo

In cui Giove impugnò le armi in difesa del cielo,

giunse all'Eufrate insieme con il piccolo figlio

Cupido e si fermò sul bordo del fiume di Palestina.

Pioppi e canneti coprivano la superficie delle rive, e i salici

lasciavano sperare che essi avrebbero potuto salvarsi.

Mentre Afrodite è nascosta, il bosco risuona per il vento:

ella impallidisce atterrita e crede sia mano nemica.

E come strinse il figlio al seno, gridò:

‹‹Soccorreteci, o ninfe, e portate aiuto a due numi››.

E subito balzò in acqua: si posero sotto di loro due Pesci,

perciò, vedi, ora hanno nome di stelle.

 

 

Citazione tratta da “I Fenomeni ed i Pronostici” di Arato – vv. 362/372

Poi, ancor oltre, presso il limitare

di Noto, i Pesci. L'uno però sempre

eccelle sopra l'altro e meglio sente

Borea, non appena esso discende.

E da loro, da entrambi, si distendono

come dei lacci dalle loro code,

i quali gradualmente si dirigono,

da una parte e dall'altra, ad un sol punto.

Questi lacci li tiene un astro solo,

bello e grande, che chiaman per l'appunto

il Fermaglio celeste.

 

 

Citazione tratta da “Miti” di Igino - 197

Si racconta che un giorno cadde dal cielo nel fiume Eufrate un uovo di straordinaria grandezza. I pesci lo trascinarono a riva ed esso fu covato da colombe, che lo riscaldarono finchè da lì nacque Venere, che successivamente fu chiamata Dea Siria. Ella superò tutti gli dèi in equità e rettitudine, al punto che per sua scelta i pesci furono trasferiti fra le costellazioni: ecco perché i Siriani consideravano divini sia i pesci che le colombe ed evitano di mangiarli.

 

 

Citazione tratta da “Astronomia” di Igino – II, 30 (trad. Angela Maria Zavaglia)

Secondo i racconti di Diognetus d'Eritrea, capitò una volta che Venere venne con suo figlio Cupido in Siria sulle sponde dell'Eufrate. All'improvviso, nello stesso luogo, si mostrò Tifone, di cui abbiamo parlato più indietro. Venere insieme a suo figlio si gettò nel fiume e là si trasformarono in pesci: ciò li salvò dal pericolo. Perciò, in seguito, i Siriani vicini di questi paraggi hanno rinunciato alla loro abitudine di mangiare del pesce e non osano pescarne, per evitare, in una circostanza analoga, di dare l'impressione di attaccare i rifugi degli dèi o cercare di impossessarsi della loro persona. Secondo Eratostene, questi pesci sono nati da chi parleremo più avanti.

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