Il segno del Toro

Toro

(Taurus)

Figura 36 - Sezione della carta del cielo con la costellazione trattata

 

Figura 3 7 - Rappresentazione grafica della costellazione trattata

 

Quella del Toro è una vistosa costellazione zodiacale nota fin dai tempi più antichi. Essa comprende la splendente Aldebaran , a Tauri (m. 0,8) che dista 68 anni luce dalla Terra, una stella gigante rossa e i due ammassi delle Pleiadi e delle Iadi . Le Pleiadi sono formate da circa 300 giovani stelle azzurre, ma ne sono visibili, ad occhio nudo, solo sei o sette (non sempre è visibile Pleione). Le Iadi, invece, sono un ammasso formato da più di 200 stelle di colore rossastro.

 

Il Toro appare come il simbolo della fertilità associato, quindi alla monta primaverile delle mucche. Nella civiltà egizia-babilonese il punto Gamma dell'Equinozio Primaverile era situato in questa costellazione; quindi la Primavera si apriva con questa costellazione.

Il mito greco-romano, racconta della passione di Giove per Europa.

La giovinetta, figlia di Agenore 120 e di Telefassa, era talmente bella che fin dall'adolescenza attirò le attenzioni del re degli dèi. Un giorno, mentre ella stava giocando in riva al mare con le sue compagne, fu avvicinata dal dio il quale, per evitare il rifiuto aveva organizzato un inganno, si era trasformato in un bellissimo toro bianco dalle corna d'oro e gli occhi di un profondo verde mare.

La ragazza, ammaliata da tanta perfezione, gli sfiorò il muso con le mani e gli salì sul dorso. Fu allora che Zeus la rapì e la portò con se fino alle rive di Creta dove la fece sua 121. Europa mise al mondo tre figli, tra i quali Minosse che sposò Pasifae e subentrò al trono cretese 122.

Sull'origine etimologica del nome Pleiadi non vi è accordo. Alcuni sostengono che venga da “pléin” ovvero“navigare”, poiché indicavano l'inizio della stagione idonea ai viaggi marittimi dopo l'inverno. Altri affermano che la radice sia “pléion” cioè “molte” o “péleiades” col significato di “stormo di colombe”. Quest'ultima versione si basa sul mito che vuole le Pleiadi essere le sette figlie del gigante Atlante trasformate in uno stormo di colombe per sfuggire agli ardori del gigante Orione allorchè si trovavano con la madre ad attraversare la Beozia.

I loro nomi erano: Taigeta, Elettra, Alcione, Celeno, Sterope, Maia, Merope.

Esiste ancora un'altra versione, trascritta in un poema di Callimaco, del quale ci rimane solo un frammento, in cui si sosteneva che esse fossero figlie della regina delle amazzoni ed avevano nomi diversi eccetto quello di Maia 123.

Le Pleiadi si unirono tutte a dèi tranne Merope, che vergognandosi per avere scelto un mortale si comporta pudicamente ed è meno splendente nel cielo.

Si narra, inoltre, che dal momento della caduta di Troia la pleiade Elettra 124, dalla quale discendeva la stirpe dei troiani, si rifiuti di mostrarsi in cielo.

 

Le Iadi, in passato, erano considerate le stelle portatrici di pioggia. In seguito furono conosciute come le cinque sorelle delle Pleiadi, famose perché sotto il nome di “Ninfe del Nisa” furono le nutrici di Bacco 125, figlio di Semele e di Zeus.

La leggenda racconta che Giunone, furiosa dopo essere venuta a conoscenza dell'ennesimo tradimento di Zeus e della gravidanza di Semele, con un sotterfugio riuscì a fare in modo che la fanciulla essa rimanesse vittima della furia dei fulmini dello stesso Giove. Malgrado questo, il dio, riuscì a salvare il piccolo nascituro prelevandolo dal grembo della madre quando era un feto di soli sei mesi; e cucendolo nella propria coscia. In seguito fu affidato alle cure delle ninfe del Nisa che lo allevarono fino al giorno in cui si trovarono costrette ad abbandonarlo, per sfuggire alle ire di Giunone, lasciandolo alle cure della zia Ino.Il re degli dèi per premiarle e salvarle da Era le trasformò in stelle.

 

Note

120 Figlio di Poseidone, dio del mare.

121 Si racconta che nel posto in cui essi si amarono nacquero dei platani sempreverdi.

122 Vedi Costellazione della Corona Boreale.

123 Scol. A Teocr.13,25 (concitaz. di un frammento di Callimaco).

124 Igino, Miti, 192 Iante.

125 Dioniso.

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