Il segno del Cancro

Cancro

(Cancer)

 

Figura 45 - Sezione della carta del cielo con la costellazione trattata

 

Figura 46 - Raffigurazione grafica della costellazione trattata

 

 

Cancro è una costellazione estiva poco luminosa, compresa tra i Gemelli ed il Leone. Secondo Leopardi il suo nome trae origine dal movimento del Sole che a partire dal 21 giugno, ossia al solstizio d'estate, raggiunge nel cielo il punto più alto per poi declinare verso Sud; imitando il movimento all'indietro caratteristico del crostaceo.

Bisogna tuttavia osservare che nella nostra epoca, per via del moto di precessione, il sole solstiziale si trova nella costellazione dei Gemelli.

La stella più luminosa b Cancris (m. 3,7), distante 170 anni luce dalla Terra, è una gigante arancione. Degna di nota è anche Asellus Australis (Asino Australe), d Cancris (m. 3,9), una gigante gialla lontana 220 anni luce.

Il

Secondo Ovidio, il mito riferito a questa costellazione è legato ad “ un granchio di spaventosa grandezza , distintosi per aver tentato di mettere in difficoltà Ercole, mentre l'eroe era impegnato nell'impresa di uccidere l'Idra di Lerna, mostro inviato da Era. L'animale, però, salì sul piede di Ercole che, preso dalla foga dello scontro, lo uccise schiacciandolo. Era, comunque, per ricompensarlo di averla aiutata a perseguire Ercole, lo trasferì in cielo tra le costellazioni. Fu così che venne a far parte della fascia dello Zodiaco sotto il nome di Cancro.

 

L'importanza di questa costellazione, oltre ad essere considerata in passato il “cancello” attraverso il quale le anime si reincarnavano , è dovuta anche al costituir domicilio astrologica della Luna , simbolo della Grande Madre nel Mediterraneo.

Non dobbiamo stupirci del valore riservato al satellite terrestre nell'antichità; per i Babilonesi, infatti, era posto in primo piano, al contrario di quanto avvenisse in Egitto. Tutto era dovuto al fatto che la luce dei pianeti, e dunque la “luce degli dèi”, come quella delle stelle, si può osservare solo di notte, regno della Luna; mentre di giorno tutto è nascosto dal bagliore del Sole.

La Luna è stata identificata con diverse divinità: Nemesi, Leda, Latona, Iside; ed è associata ad altre in base alle sue fasi: Selene, Artemide, Ecate.

Molto affascinante è il simbolismo che lega la Luna alle sue fasi.

La Luna piena è associata, nella Grecia antica, a Selene, la splendida dea che guida il carro lunare e amante di Elio, il Sole, col quale s'incontra e giace ogni sera sull'Oceano; poi, mentre il dio riposa le sue stanche membra aspettando l'arrivo della sorella Eos, l'Aurora, Selene passeggia tra le stelle . Si racconta che i due amanti-fratelli si incontrassero per venticinque notti, poi, per altri cinque la Luna scomparisse dietro la catena montuosa del Latmo, in Asia Minore, per incontrare un altro suo segreto amore: Endimione , col quale soleva giacere per tre giorni, nascondendosi agli occhi degli uomini, durante quegli stessi giorni che gli uomini chiamano di Luna nuova .

Secondo un'altra tradizione, la Luna nuova o Luna nera è Ecate , l'astro degli Inferi, quello che esiste ma non si vede, simbolo della morte ma dal quale tutto rinasce; del resto nell'antico Egitto la luna con le sue fasi era manifestazione del principio di: Nascita, Vita, Morte, Rinascita, il tutto mentre il disco lunare naviga lungo la volta stellata.

Quando, invece, risorgeva dagli Inferi come falce di Luna crescente , incarnava la dea Artemide, la cacciatrice, raffigurata con arco, frecce e veste corta che vaga per i boschi . Ma è anche protettrice delle partorienti in quanto aiutò la madre nel partorire Apollo, o ancora protettrice delle fanciulle dalla nascita al matrimonio come a testimonianza dei cambiamenti che la donna realizza: il suo corpo di fanciulla acerbo e sottile come un giunco, crescendo diviene via via pieno e maturo, fino a raggiungere la sua individuale completezza; così come la luna diviene nella sua fase da Luna nuova a Luna piena.

 

Note

G. Leopardi, Storia dell'astronomia, pag. 15.

Apollodoro, Biblioteca, II, 5, 2.

Vedi costellazione del Capricorno.

La Luna compie un giro completo attorno alla Terra, mostrandosi in quattro diverse fasi: novilunio, primo quarto, plenilunio, ultimo quarto. Questo moto di rivoluzione avviene in tempi diversi a seconda dell'oggetto celeste usato come riferimento. Se si considera la volta stellata avviene in 27,3 giorni circa e prende il nome di “ mese siderale ”; riferito al tempo che impiega la Luna a compiere il suo ciclo attorno alla fascia dello Zodiaco. Se, invece, il riferimento è il Sole parliamo di “ mese sinodico “; ossia, l'intervallo di tempo che intercorre tra una fase lunare e l'identica successiva. In questo caso, per effetto del moto terrestre di rotazione attorno al Sole, il satellite per completare il suo giro e ritrovarsi sulla congiungente Terra-Sole, deve compiere un arco in più (circa 2 giorni), di conseguenza il mese sinodico o lunazione avviene ogni 29,5 giorni circa. Nel suo moto di rivoluzione attorno alla terra, il satellite viene ad assumere posizioni che permettono di visualizzare porzioni diverse della sua superficie: le “ fasi della Luna ”. Per spiegarle dobbiamo prendere in considerazione i tre corpi celesti Terra, Sole, Luna. In fase di Luna nuova o Novilunio i tre corpi si trovano allineati sulla congiungente Terra-Sole. In circa 7 giorni la luna compie un quarto del suo percorso attorno alla Terra, allora si dice che si trova in “quadratura”, vuol dire che ha compiuto uno spostamento di 90°, e sarà visibile dalla terra circa la metà della sua superficie. Dopo altri 7 giorni (15 dal novilunio), si troverà in fase di “opposizione”, cioè dalla parte opposta al Sole, e sarà completamente illuminata (luna piena), cioè in fase di Plenilunio. Dal novilunio al plenilunio la Luna si dice crescente; dopo questa fase sarà calante poiché il suo disco apparirà sempre meno illuminato fino a scomparire del tutto in fase di Luna nuova, poiché sarà in congiunzione con il Sole che la illuminerà dalla parte opposta alla Terra. Quando la Luna sarà nel suo primo quarto, sorgerà alle ore dodici circa, in fase di plenilunio si troverà a formare col sole un angolo di 180° e, dunque, la vedremo sorgere mentre il Sole tramonta e scomparire mentre sorge il nuovo Sole del mattino. Naturalmente verrebbe da credere che ad ogni congiunzione si verifichi un oscuramento del Sole, da parte della Luna e, ad ogni opposizione un oscuramento della Luna. Ciò non accade in quanto i due piani orbitali della Terra e della Luna risultano sfasati di 5° circa. Le due orbite si incontrano però in due punti, detti nodi, e solo in questi due punti possono avvenire le eclissi , con un totale o parziale oscuramento di un corpo celeste da parte di un altro. L'eclissi di sole è possibile in quanto, pur avendo dimensioni diverse, appaiono dalla Terra pressappoco uguali per la loro distanza da essa. Esse si susseguono secondo il “ciclo Sardonico”, ad intervalli uguali nell'arco di diciannove anni.

Inni Omerici,XXXII, 3-14.

Apollodoro, Biblioteca, I,7,5 – Igino, Miti 271.

Esiodo, Teogonia 411, 452- Apollodoro, Biblioteca I 2-44

Inni Omerici, XXVII.

Apuleio, Le Metamorfosi, XI, 2.

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