Il cielo e l'ombrello

La Polare è l'unica stella che conserva la sua dimora nel Cielo. Tutte le altre, siano esse stelle e costellazioni, girano attorno al Polo una volta al giorno, in senso antiorario, come se fossero incastonate all'interno di una sfera cava che ruoti attorno alla stella polare.

Per visualizzare questa rotazione si pensi ad una di quei grandi ombrelli contadini, e si immagini la Polare al centro dell'ombrello mentre l'osservatore regge l'impugnatura; sui lati, poi, si collochino le figure di due costellazioni, e.g. il Grande Carro e Cassiopea che occupano luoghi simmetrici rispetto alla Polare.

Se l'osservatore ruota lentamente il manico dell'ombrello in senso antiorario, il Carro e Cassiopea si muoveranno in modo simile a quel che accade nel Cielo.

La sfera celeste, all'interno della quale, centralmente, è collocato l'osservatore, ruota attorno al suo asse tutta insieme; sicché le posizioni relative delle stelle restano immutate, e.g. le Puntatrici dirigono sempre verso la Polare , il Carro è sempre dalla parte opposta rispetto a Cassiopea e così via. Per questo le stelle, al contrario dei Pianeti, vengono chiamate stelle fisse.

Il Grande Carro, Cassiopea, il Piccolo Carro, Cefeo ed il Drago si trovano tutte vicine alla Polare; e, per questo, vengono chiamate costellazioni circumpolari. Esse possono trovarsi alte nel Cielo o vicine all'orizzonte mentre ruotano attorno alla Polare ma sono sempre visibili.

Le costellazioni lontane dal Polo, cioè la grande maggioranza, ruotano anch'esse attorno alla Polare in un giorno, ma parte del loro viaggio si svolge al di sotto dell'orizzonte; sicché risulta invisibile.

Tutte le costellazioni sorgono ad Est, raggiungono un punto d'altezza massima rispetto all'orizzonte i.e. culminano, per poi declinare e tramontare ad Ovest; ma alcune sono fuori vista per periodi più o meno lunghi di tempo. Così non ha senso cercare a novembre, di sera, la costellazione del Leone o quella di Orione a maggio - è questo un fenomeno empricamente accertabile che per il momento prendiamo come un dato fattuale; salvo cercarne ”il come ed il perchè” nel seguito del corso.

Vi sono, infine, alcune costellazioni che sono definitivamente invisibili alle nostre latitudini, perchè compiono il loro giro tutto al di sotto dell'orizzonte, valga per tutti l'esempio della Croce del Sud; per vederla bisogna andare verso il Sud, meglio verso l'estremo Sud. Se i nostri quattro lettori decidono d'intraprendere un simile viaggio non si portino appresso queste note, che sono scritte per l'emisfero Nord meridionale.

Al Polo Sud si vede molto bene la Croce , ma si cerca invano il Grande Carro. Coloro che hanno osservato entrambe le costellazioni garantiscono sulla parola che il Carro è più intrigante. Dunque nessuna invidia per australiani o argentini; ma la consapevolezza di cercare il piacere nella parte di mondo dove il destino ci ha gettati.

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