Alcune costellazioni dell'emisfero australe... per chi viaggia

 

Carena, Idra, Centauro e Pesce Australe

(Carina, Hydra, Centaurus et Piscis Austrinus)

 

 

 

 

Il particolare interesse di cui godono le seguenti costellazioni australi, si deve al fatto che nell'epoca classica esse fossero ben visibili alle nostre latitudini, mentre oggi, per via del movimento di precessione 86, solo alcune di esse sono parzialmente visibili immediatamente sopra l'orizzonte.

 

Carina 87 porta il nome latino della carena della Nave Argo 88 la costellazione oggi divisa in “Carena”, “Poppa”, e “Vela”.

È posta sotto la Balena ed è quindi di difficile osservazione, mentre un tempo era facilmente riconoscibile anche dalla Grecia e dalla Calabria. Canopo, a Carinae (m. -0,7) distante 1200 anni luce dalla Terra, non solo è la stella più splendente della costellazione, ma anche quella più luminosa dell'emisfero australe 89.

Il suo nome, per la mitologia, fa riferimento al pilota di Menelao 90, comandante della spedizione che partì con la famosa nave, costruita da Argo 91 a Pagaso 92 con l'aiuto della dea Atena.

Igino racconta che il legno della prua, donato dalla dea, aveva il magico dono della parola e della profezia. Avvenuto il recupero del vello d'oro, la nave fu posta in cielo proprio dalla protettrice della spedizione.

 

L' Idra è una lunga costellazione situata, in parte, a Nord dell'equatore celeste. L'unica stella degna di nota per la sua luminosità è Alphard, a Hydrae (m. 2,0) che dista 190 anni luce dalla Terra, detta anche “il solitario”.

La mitologia richiama alla memoria una delle fatiche d'Ercole: la lotta contro il terribile mostro inviato a Lerna da Giunone per uccidere l'eroe.

Questa creatura, come il leone di Nemea 93, era figlia di Tifone e fu allevato dalla dea proprio perché un giorno le fosse d'aiuto contro Ercole.

Rappresentata come un serpente a più teste 94, questa bestia dissipava i raccolti e depredava le mandrie; l'alito che fuoriusciva dalle sue bocche era così fetido che aveva il potere di abbattere qualunque uomo avesse l'ardire d'avvicinarsi.

L'unico modo, per Ercole, di sopprimere l'animale fu il ricorso a frecce infuocate.

 

Il Centauro è una delle costellazioni australi più note. Comprende 9 stelle fra cui la stella Toliman, a Centauri (m. -0,3), distante 4,5 anni luce dalla Terra e fisicamente associata alla famosissima Proxima Centauri (m. 10) che si trova a 4,22 anni luce, una nana rossa 95 celebre per essere la più vicina alla Terra dopo il Sole.

Secondo il mito rappresenta il centauro 96 Chirone; figlio di Crono e Filira 97, nato immortale 98. La sua doppia forma, si deve al fatto che, il padre si unì alla giovane sotto le mentite spoglie di un cavallo.

Egli, a differenza degli altri centauri, era molto saggio ed esperto nelle arti della medicina e della caccia; doti che metteva a disposizione di chiunque ne avesse bisogno. Fu anche l'istitutore d'Achille.

Aiutò Ercole nella lotta per lo sterminio dei suoi fratelli Centauri; e in quest'occasione, accidentalmente, fu trafitto da una freccia intinta nel sangue dell'Idra, e dunque mortalmente velenosa. D'altro canto, essendo Chirone immortale, la sofferenza provocata dal veleno era destinata a perdurare per sempre. Fu Prometeo 99, nato mortale, che scambiò il proprio diritto alla morte con l'immortalità del centauro; e questo pose fine alle sofferenze. Il centauro fu pio posto in cielo da Giove in ragione delle virtù possedute e delle buone azioni compiute.

Durante le notti estive, si può ammirare a Sud una stella brillante di luce quasi bianca: è Fomalhaut, a Piscis Australis (m. 1,2) che dista 22 anni luce dalla Terra, compresa tra le stelle che formano il Pesce Australe; il suo nome sta ad indicare, appunto, in arabo la “bocca del pesce”. È una costellazione antichissima; nota in passato con nomi come “Piscis Notius”, “Piscis Solitarius” o anche “Piscis Magnus”. Divenne famosa fra il 4000 ed il 2000 a .C. perché era considerata una delle “stelle reali”, che indicavano i quattro punti cardinali dei solstizi e degli equinozi.

Per ciò che concerne la mitologia, Eratostene 100 parla della dea Derceto, identificata anche con Iside, la quale, cadendo in un lago vicino al fiume Eufrate, in Siria, e rischiando di annegare, fu salvata da un grossissimo pesce.

Come ricompensa, l'animale acquatico ottenne di essere posto in cielo insieme ai due figli: i Pesci che fanno parte dello Zodiaco.

Igino 101, c'informa che, per questo motivo, la maggior parte dei Siriani non considera il pesce un cibo, ma al contrario, lo adora come una divinità.

Diodoro Siculo 102 narra, anch'egli, la storia della dea Derceto, onorata in Siria. Essa aveva il volto di donna ed il corpo di pesce.

La dea Venere, adirata per una ragione sconosciuta, fece nascere in lei un intenso desiderio per un giovane mortale. Derceto restò così incinta ma, perseguitata dal senso di colpa, abbandonò la figlia appena partorita e si gettò nel lago, assumendo l'aspetto di un pesce.

Uno stormo di colombe bianche si occupò della piccola; fino al giorno in cui, trovata da alcuni pastori, fu allevata da loro col nome di Semiranide; che significa “colei che è destinata a diventare regina di Babilonia”.

Semiramide, infatti, coincide con la dea siriana Atargatis, i cui templi contenevano vasche di pesci; era la donna del mare, dal corpo pisciforme.

 

Note

86 Rimandiamo alla parte terza del libro.

87 La raffigurazione comprende le costellazioni di Carena, Poppa e Vela che formano la costellazione della Nave Argo.

88 È il nome della nave utilizzata dagli Argonauti nella spedizione per la riconquista del Vello d'oro. Vedi mito dell'Ariete.

89 Considerando la magnitudine assoluta è di gran lunga più splendente della nostra Sirio; infatti, Sirio dista dalla Terra 8,8 anni luce, mentre Canopo si trova a 1200 anni luce.

90 Fratello di Agamennone e re di Sparta, partecipa alla guerra di Troia come racconta Omero nell'Iliade.

91 Taluni lo identificano col figlio di Frisso.

92 Porto della Tessaglia

93 Vedi costellazione del Leone.

94 Autori diversi ne enumerano da sei a cento.

95 Una stella nana è un astro che si trova nella fase di massima concentrazione prima dell'esplosione.

96 Esseri con testa e torso di uomo ma dal corpo di cavallo che abitavano nei boschi. Si ritiene fossero figli di Issione, re dei Lapiti, e Nefele.

97 Figlia di Oceano.

98 Essendo figlio di Crono, egli appartiene alla stessa stirpe di Giove.

99 Figlio del titano Giapeto, con capacità d' indovino. Vedi mito di Sagitta.

100 Eratostene, Catasterismi XXI.

101 Igino, Astronomia II, 41.

102 Diodoro Siculo, Biblioteca Storica II,4.

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