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Il tempo e la relatività speciale

Valentina Santopaolo

Introduzione

Albert EinsteinLa teoria della relatività speciale, formulata da Albert Einstein nel 1905, rappresenta non solo una importantissima rivoluzione scientifica, quanto una delle più importanti vittorie della mente umana sui concetti che, attraverso i secoli, erano divenuti veri ceppi della mente. Essa infatti analizza e distrugge il concetto di tempo assoluto ereditato dalla tradizione precedente e culminato nella trattazione newtoniana – l’immagine del tempo come qualcosa che scorre inesorabilmente in un flusso continuo – mostrandone la sua estraneità alla natura e il suo essere una costruzione linguistica. Il tempo nella cultura occidentale s’impone come flusso continuo, come categoria a priori della conoscenza: ma la storia della scienza dimostra che questa visione non è né quella più corretta né l’unica possibile. L’idea di tempo einsteiniana, come vedremo, è invero molto più simile alla concezione aristotelica.
Nell’antica Grecia ad esempio il tempo aveva forma circolare. Uno degli aspetti fondamentali della concezione antica del tempo è infatti l’esperienza ciclica: il “prima” e il “dopo”. Fu probabilmente l’osservazione della regolarità temporale del moto degli astri e della costanza dei ritmi biologici a conferire, per estensione, un’analoga struttura ciclica al tempo nel suo complesso.

Aristotele discute del Tempo Nel IV libro della Fisica. Secondo il filosofo il tempo è:

Questo, in realtà, è il tempo: il numero del movimento secondo il prima e il poi.
Aristotele, Fisica, IV, 11, 219b 1-2.

La numerazione del “prima” e del “poi” suppone l’anima (che è più corretto tradurre “mente”) come condizione indispensabile, perché soltanto l’intelligenza che è nell’anima ha la capacità di numerare. Pertanto, conclude Aristotele, è impossibile l’esistenza del tempo senza quella della mente.
Per Aristotele il tempo è ontologicamente secondario, giacché non esiste autonomamente, bensì come predicato del movimento. L’aspetto temporale del movimento, il suo poter essere contato, dal quale sorge il concetto di tempo, è invece del tutto reale.

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